Le mancate nevicate invernali, un’evidente manifestazione dei cambiamenti climatici in atto, stanno portando al dilagare dell’innevamento artificiale con grandissimo dispendio d'acqua. Dossier WWF
Le mancate nevicate invernali, un’evidente manifestazione dei cambiamenti climatici in atto, stanno portando ad un fenomeno di rincorsa ad una risorsa preziosa come l’acqua attraverso l’innevamento artificiale, una forma di adattamento sbagliato e poco lungimirante ai cambiamenti climatici che rischia di aggravare ancora di più il male prosciugando risorse naturali ed economiche. Ad una settimana dall’allarme Ue sui rischi che corre l’Italia a causa dei cambiamenti climatici il WWF ha elaborato una stima per l’intera superficie delle piste attualmente innevate con neve artificiale in Abruzzo: circa 300 milioni di litri di preziosa acqua Per l’innevamento artificiale è stato dichiarato che in questi giorni sono stati già utilizzati oltre 100.000 litri di acqua potabile all’ora.
Oltre allo smodato consumo d’acqua, bisogna considerare che i cannoni sono estremamente energivori. La produzione dell’energia necessaria a far funzionare 100 cannoni per una intera settimana comporta l’emissione di circa 270 tonnellate di CO2. Sarebbe necessario piantare un bosco su una superficie uguale a 70 campi di calcio per assorbire questa quantità di anidride carbonica (un ettaro di bosco assorbe circa 4 tonnellate di anidride carbonica l’anno). Infine, il fatto che la neve artificiale sia totalmente diversa da quella naturale da un punto di vista chimico fisico determina una completa alterazione del ciclo idrico delle zone innevate forzatamente: gli strati più compatti di quelli naturali formano al loro interno delle lamine di ghiaccio provocando conseguenze ambientali sulle rare vegetazioni di quota fino, ad esempio, ad un ritardo delle fioriture.
L’acqua è un bene sempre più raro: l’innevamento forzato è uno spreco e soprattutto una contraddizione visto che i cittadini sono sempre più invitati a limitare i consumi di acqua, dall’uso della doccia a quello delle lavatrici. La mole d’acqua per far fronte alle esigenze del comparto turistico, va precisato, non necessariamente proviene dall’acquedotto che eroga ai cittadini. Sappiamo però che l’acqua è fondamentale anche per altri usi, soprattutto quello agricolo: ecco perché sembra paradossale destinarla ad un impiego per lo sci invernale.
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