Festa della donna

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Shizuku.
00giovedì 8 marzo 2007 11:32
La Festa della donna è una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche - se non soprattutto - da connotati di carattere commerciale e politico.

Ipotesi sull'origine

L'origine della festività è controversa. Una possibilità è che la sua istituzione risalga al 1910 nel corso della II Conferenza dell'Internazionale socialista di Copenaghen. Sarebbe di Clara Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle donne.

Alcune femministe italiane (Irene Giacobbe, Tilde Capomazza, Marisa Ombra) sostengono tuttavia che non c'è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. L'unica data certa è l'8 marzo 1917 (27 febbraio secondo il calendario non riformato) quando le operaie di Pietroburgo (Russia) manifestarono contro la guerra e la penuria di cibo (nell'ambito della rivoluzione di febbraio). Le autrici citate ipotizzano che per rendere più universale e meno caratterizzato politicamente il significato della ricorrenza, si preferì omettere il richiamo alla Rivoluzione russa ricollegandosi ad un episodio non reale, ma verosimile, della storia del movimento operaio degli Stati Uniti (vedi a proposito la sezione successiva).

In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.



La leggenda della fabbrica Cotton

In Italia è molto diffusa un'ipotesi che fa risalire l'origine della festa ad un grave fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti, nel 1908 a New York. Alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita. Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.

Altra ipotesi è che questa storia derivi da un avvenimento storico: l'incendio che avvenne nel 1911 (quindi dopo, e non prima della tradizionale data di nascita della festa, il 1910), a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. L'incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica si chiamavano Max Blanck e Isaac Harris, vennero prosciolti nel processo penale ma persero una causa civile.

Shizuku.
00giovedì 8 marzo 2007 11:36
Storia della Festa della Donna
Emozioniamo di giallo e di rosa

Per alcuni è diventata una seconda occasione sentimentale, un mese dopo San Valentino, per altri un simpatico pretesto per prendere in giro il gentil sesso, con la fatidica riflessione che oggi festeggiano le donne, perché intanto tutti gli altri giorni appartengono all’uomo.

I negozianti sono contenti con la commerciabilità racchiusa nei simboli dell’8 marzo: fiorai in primis fanno affari d’oro vendendo mimose, i pasticceri espongono la torta mimosa, i ristoranti preparano menù a tema.

Così quel giorno la prassi vuole che i maschietti offrano alle donne mazzetti di mimosa, perché è la Festa della Donna.

Se la festa serve per rendere omaggio alla donna e alla femminilità (ma alcune dicono – e una nostra redattrice è tra queste - che una donna veramente affrancata e senza sensi di inferiorità non avrebbe bisogno di certe conferme celebrative), è giusto ricordare le origini di questa ricorrenza.

E se le istanze del confronto uomo donna iniziano dai tempi in cui lui andava a caccia di brontosauri e lei ramazzava la caverna, la festa della donna esiste da meno di un secolo.

E’ giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, è festività internazionale nei paesi del mondo occidentale, e curiosamente l’origine della festività, seppur recente, è controverso.

C’è chi parla del 1910, con la proposta della femminista Rosa Luxemburg, nel corso della II Conferenza dell’Internazionale socialista di Copenhagen, di dedicare un giorno alle donne.

Ma l’ipotesi non trova molto credito.
Sembra più probabile che la data indiziata sia il 23 febbraio 1917 (per il calendario giuliano di Giulio Cesare, l’8 marzo per quello “nostro” gregoriano da papa Gregorio XIII), quando a San Pietroburgo un grande corteo di madri, mogli e figlie delle migliaia di soldati impegnati nella prima guerra mondiale, manifestarono in corteo per chiedere il ritorno a casa dei loro uomini.

Siccome al mondo occidentale non piaceva l’idea di legare a un fatto russo una giornata simbolo della rivendicazione della dignità femminile, si pensò bene di eludere il richiamo alla Rivoluzione russa, spostando i natali della Festa della Donna negli Stati Uniti, legandola a un fatto verosimile, ma forse non reale del movimento operaio d’oltreoceano.

Si diffuse così la versione che nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l’8 marzo appunto Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie d’uscita dello stabilimento, al quale poi venne appiccato il fuoco.
Le 129 operaie prigioniere all’interno furono arse vive.

Un’altra ipotesi parla di un incendio avvenuto nel 1911, sempre a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. L’incendio fu accidentale, ma le scarse condizioni di sicurezza del luogo di lavoro contribuirono comunque al disastro.
Le vittime furono oltre 140, non tutte donne.

Al di là della scelta più o meno riuscita dell’evento celebrativo, la Festa della Donna deve essere momento di gioia per tutto ciò che le donne danno al mondo.
Ma anche di riflessione sugli sfruttamenti, discriminazioni e violenze che le donne hanno subito, e ancora subiscono, specialmente nei paesi orientali, ma anche in quelli dell’illuminato occidente.

Cerchiamo di non essere troppo moralisti l’8 marzo, ma evitiamo anche di ridurlo a una festa trasgressiva in un locale; ricordiamo che solo un secolo fa le suffragette si battevano per ottenere il diritto di voto alle donne!

Donando una mimosa riflettiamo che il mondo sarebbe grigio e triste senza la vitalità e creatività femminili.

A proposito della mimosa, la scelta di elevarla a simbolo dell’8 marzo fu di una disarmante semplicità, a dispetto di strane interpretazioni che vogliono crescesse sul luogo del presunto incendio di New York.

Furono le femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane), che nel 1946, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale.
Si scelsero i mazzettini di mimosa perché fioriscono a marzo ed erano a buon mercato.

Oggi, come la rucola, la mimosa costa cara: è la legge del mercato.
Ma omaggiare una donna non ha prezzo!

Marluna69
00giovedì 8 marzo 2007 13:39
MIMOSA: un fiore, un nome, una stella

Perché la mimosa?
La scelta del fiore della mimosa come simbolo dell’8 marzo è stata quasi d’obbligo: è uno dei pochi a fiorire proprio in questo periodo dell’anno e poi, soprattutto perché almeno all’epoca della prima scelta, era il più economico. L’usanza di regalare mimose, o di appuntarsele tra i capelli o sulla giacca, risale al 1946 anno ufficiale in Italia della 1° giornata della donna.

Mimosa un nome che vuol dire pudore
Deriva dal latino mimus perché alcune specie, come la mimosa pudica, al toccarle si contraggono. Il giorno fortunato di chi ha questo nome è il lunedì; l’amuleto è invece il cristallo o un ramoscello di mimosa.

Un fiore che viene da lontano
Pianta appartenente alla famiglia delle mimosaceae, è originaria dell’America del Sud dove veniva regalata in occasione dei fidanzamenti.

Una stella che pochi conoscono
Quasi nessuno sa che Mimosa è anche il nome di una stella della Croce del Sud. Il nome adottato di recente, ovvero solo nel XX secolo, potrebbe ispirarsi al fiore omonimo. Mimosa dista dalla Terra 353 anni luce.


e un dolce famoso da ricercare nella cartella GNAM GNAM [SM=x1080652]
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