Jerez - Capirossi trionfa, Pedrosa nella storia
26-03-2006
Una gara da pelle d'oca, vissuta con il fiato sospeso, con il defibrillatore accanto in caso di imprevisti problemi cardiaci. Una gara senza Valentino, caduto alla prima curva toccato (incolpevolmente ) da Toni Elias. Una corsa senza i soliti protagonisti, con Melandri in difficoltà, Gibernau out dopo 3 giri, Hayden lì zitto zitto a guadagnare la terza posizione. Lo spettacolo è là davanti: Loris Capirossi e Daniel Pedrosa, il cuore contro il talento, per un confronto che alla fine ha premiato entrambi. Vince la Ducati, trionfa Capirossi, un binomio al quarto trionfo in MotoGP, per la prima volta a Jerez e in testa al Mondiale. Lo spettacolo, la storia è invece stata scritta da Daniel Pedrosa, secondo al debutto in MotoGP, con una Honda che si salva con il pilota più atteso ma impronosticabile per questo piazzamento da subito. Rider of the future, la scommessa Honda, che ha rischiato di vincere al debutto così come fatto a suo tempo in 250cc. Un pilota che ha emozionato noi, come ben pochi, nonostante non porti il tricolore, non abbia fidanzate modello 90-60-90 ai box, non balza nei titoloni dei giornali per dichiarazioni Hollywoodiane. E' lui il futuro, Rossi è avvisato. Questo ragazzo è un fenomeno...
Cronaca di Gara
Un inverno di attesa, passato a snocciolare i dati di Sepang, Phillip Island, Losail e dei test IRTA. Diciannove piloti in rappresentanza di sei diverse case costruttrici di telai. Sono 130.000 gli spettatori in pista a Jerez de la Frontera, almeno 7 milioni in Italia davanti al televisore. Non ci sono più Biaggi e Barros, ma ci sono quattro debuttanti, uno dei quali con una pressione addosso capace di tagliare l'Everest in due. Daniel Pedrosa, lui può far saltare il banco, lui può segnare la storia. Ma c'è Rossi, nono, con il coltello tra i denti...
Via, si parte, ore 14.01, Capirossi davanti a Gibernau, Rossi scatta forse in anticipo ma...aaaaaaahhhhhhh, Valentino a terra, Valentino a terra!! Cos'è successo? Semplice, Rossi tenta l'attacco all'interno dopo un ottimo spunto, e viene toccato da Toni Elias. Rossi riparte senza pedana e freno posteriore, con un distacco abissale dal penultimo che è Edwards. E' finita.
Nel frattempo Melandri passa Gibernau e si piazza secondo, con Hayden quarto davanti a Nakano, Stoner, Pedrosa e Checa. Il gruppone si compatta fino al terzo giro con Sete Gibernau che alza la mano e accusa un problema tecnico (potenziometro del cambio). Problemi Ducati, ma la Desmosedici #65 di Capirossi viaggia su ritmi elevatissimi, guadagnando quasi due secondi su Melandri e Hayden, con Pedrosa quarto che viaggi più veloce di tutti.
Proprio così, tanto che al quinto giro, curva Expo 92, Pedrosa con una staccata paurosa passa Melandri. Jerez in visibilio, pubblico che si alza in piedi, lancia cori, tira fuori striscioni "Dani #1". Stiamo vivendo qualcosa di incredibile, una gara bellissima, e non c'è Valentino, pensa un pò...
Capirossi è sempre al comando, ma dietro succede qualcosa di incredibile: settimo giro, curva Dry Sac, Pedrosa passa Hayden. SECONDO! Si lancia alla caccia della Ducati di testa, mancano 20 giri, rischiamo di vivere una gara che resterà nella storia del motociclismo. Non riusciamo a scrivere questo commento live, non riusciamo a raccontare cosa stiamo vivendo: Pedrosa guadagna mezzo secondo al giro su Capirossi, rischia di fare qualcosa di veramente impossibile, impronosticabile.
Si sente il pubblico di Jerez, il sottofondo è un sound impareggiabile: ragazzi, nono giro, Pedrosa è a 1"3 da Capirossi, Hayden è distanziato di 2 secondi. Non ha senso tutto questo, non è possibile. Undicesimo giro, 1"119 di distacco tra Capirossi e Pedrosa, che diventano 0"824 dopo 4423 metri. Ci siamo, e perchè la regia inquadra Valentino in solitaria al 17° posto? Perchè?
Fortunatamente si torna sul gruppo di testa, ma anche tra gli inseguitori c'è un altro debuttante, Stoner, che è ottimamente sesto con la Honda di Cecchinello anch'essa al debutto assoluto in MotoGP. Una corsa da videoregistrare. Quattordicesimo passaggio, Capirossi guadagna 3 decimi su Pedrosa che ne resistuisce uno al giro successivo. Dietro resta tranquillo in terza piazza Hayden, davanti a Melandri, Elias, Stoner e Nakano.
Meno 11 giri al termine, Pedrosa è a 558 millesimi da Capirex, con Elias che passa Melandri per la quarta piazza e Rossi che raggiunge la zona punti con il 15° posto. Siamo adesso a -10, Pedrosa è a 0"280, il pubblico lo spinge come nessuna forza soprannaturale e...restiamo fermi con questo distacco. Il divario resta immutato, la bandiera a scacchi si avvicina, ma...non succede niente. Niente. Pedrosa pare accontentarsi, Capirossi avere uno spunto in più nel finale che può significare il successo nella gara inaugurale del 2006.
Mancano tre giri, è 0"822 il vantaggio di Loris su Dani, con Hayden terzo, davanti ad Elias, Melandri, Stoner, Nakano, Hopkins e Kenny Roberts con la KR Honda. Valentino nel frattempo passa Hofmann ed è 14°, due punticini portati a casa. La corsa, infinita, si chiude. Con le scuse (accettate) in diretta mondiale di Elias per il crash con Rossi al via. Con la gioia Ducati per questa immensa vittoria. Con il volto di Jaime Puig che mette insieme la consapevolezza di avere in Pedrosa una franchigia, e che il futuro può essere a #26...
Alessio Piana