Analisi del circuito
Il Gran Premio di Monte-Carlo, insieme con la 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans, costituisce la “triade” degli eventi principali dell’automobilismo mondiale. Nessun pilota nella storia è stato in grado di aggiudicarsi tutte le tre competizioni.
L’atmosfera che regna nel Principato è unica: hotel, bar, ristoranti, tanta mondanità e soprattutto tanto sfarzo ostentato ai limiti della sopportazione. La Formula1 ama Monaco e la passione è ricambiata: ogni anno sono innumerevoli gli yacht ormeggiati nel porto e gli spettatori sulle tribune, nonostante le cifre necessarie per assistere alla gara continuino a crescere inesorabili.
Il regolamento del Mondiale di Formula1 prevede tante clausole per il Gran Premio di Monaco: ad esempio Monte-Carlo è l’unico posto in cui è consentito spalmare gli eventi su un arco di tempo più lungo, riservando le prove libere al giovedì anziché al venerdì.
Si corre sulle stradine utilizzate regolarmente dalla viabilità ordinaria e sembra impossibile che vetture abituate a sfrecciare a oltre 300 chilometri orari riescano a districarsi in un dedalo così claustrofobico. La velocità è particolarmente ridotta ed anche le medie sul giro sono piuttosto basse, ma ciò non sminuisce il valore di una corsa che è da molti ritenuta la più difficile in assoluto dell’intero Campionato. Inutile specificare che la minima distrazione può comportare l’impatto con le barriere e costringere al ritiro: sono tanti i piloti, anche quelli più attenti ed impavidi, che almeno una volta si sono arresi alle trappole del circuito monegasco, a partire dal grande Senna che perse clamorosamente l’edizione del 1988 finendo contro le protezioni alla curva del Portier.
Sono mirabili e continui i tentativi degli organizzatori di adeguarsi ai tempi e ridurre un po’ l’anacronismo del circuito. I primi lavori di ammodernamento risalgono al 2003 e la costruzione di banchine artificiali, ottenute sottraendo spazio al mare, ha consentito di ampliare leggermente le vie di fuga nella zona del porto e modificare la curva della Rascasse e le chicane delle piscine.
Analisi e Grafica a cura di
Vittorio Alfieri per
Cascorosso.com
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