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Caviale illegale, sequestri in tutta Italia

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2008 13:45
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21/12/2007 - Quasi un milione di euro il valore economico dei circa 160 chilogrammi di caviale sequestrati durante l’ “Operazione Beluga” dal Corpo forestale dello Stato soprattutto in Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto

Oltre 160 chilogrammi di caviale sequestrato per un valore che sfiora il milione di euro, 65 persone denunciate, 350 esercizi commerciali controllati. I reati contestati vanno dalla violazione della Convenzione di Washington al mancato rispetto delle norme per l’etichettatura dei prodotti alimentari, fino alla truffa e alla frode in commercio. E’ questo il bilancio dell’ “Operazione Beluga”, finalizzata al contrasto del commercio illegale di caviale, che è stata condotta due giorni fa dal Servizio CITES, la struttura del Corpo forestale dello Stato che si occupa di tutelare dal commercio internazionale le specie di fauna e flora minacciate di estinzione. Un’operazione che ha portato a controlli e sequestri a tappeto in tutta Italia, soprattutto in Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto, che ha prodotto risultati senza precedenti per estensione e importanza, grazie anche al contributo dell’Ufficio Traffic del WWF.


Imponenti le forze messe in campo, circa 300 unità, coordinate dalla Sezione Investigativa del Servizio CITES Centrale del Corpo forestale dello Stato di Roma: più di 50 Uffici CITES periferici, dislocati sull’intero territorio nazionale, l’Unità Repertazione e Indagini Scientifiche, i Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale, i Comandi Stazione e gli Ispettori annonari dei Comuni. In particolare a Venezia è stato sequestrato un significativo quantitativo di caviale illegale (circa 6 chilogrammi di Beluga) presso un famoso ristorante di proprietà di un cittadino italiano con il titolo di console onorario della Russia. A Milano e a Roma, invece, è stato intercettato il più grosso collettore di caviale di provenienza tedesca e di origine russa che lo distribuiva in tutta Italia senza alcuna certificazione e marcatura. Sempre a Milano è stato tracciato l’arrivo illegale tramite corrieri ucraini di circa 5 chilogrammi di beluga fresco. Molte irregolarità sono infine state riscontrate presso la grande distribuzione.

L’obiettivo era quello di monitorare la situazione della vendita del caviale nel nostro Paese dopo i diversi allarmi lanciati dalla CITES di Ginevra e a seguito delle ripetute segnalazioni di canali illegali in Italia. Il caviale, un bene di lusso per le tavole europee e internazionali, rappresenta un’enorme fonte di guadagno legale e illegale. Basti pensare che il volume d’affari fino al mese di settembre di quest’anno nel mondo è stato di circa 10 milioni di euro, uno in più rispetto allo stesso periodo del 2006. Inoltre il caviale può essere un motivo di rischio d’estinzione per le specie di storione da cui si ricava il prodotto più pregiato.



Esiste un cospicuo mercato nero che sta minacciando la sopravvivenza delle specie di storioni. La pesca illegale, una forma aggressiva ed organizzata di bracconaggio, vede coinvolto il crimine organizzato, anche di stampo mafioso, nelle aree di origine. Anche l’INTERPOL si occupa da anni del contrasto a questo fenomeno criminoso. In realtà è molto difficile controllare il commercio illegale nei singoli mercati dell’Unione Europea dove il caviale, una volta importato da uno Stato membro, può liberamente circolare tra i 25 Stati. Molto spesso vengono inoltre utilizzati certificati, fatture, contenitori o etichette falsi. Il caviale di origine illegale nasconde inoltre grossi rischi sanitari soprattutto perché va consumato fresco ed ha una leggera salatura.

Il canale di provenienza illegale pone anche problemi igienico-sanitari: non garantisce le condizioni di mantenimento e di sicurezza dagli inquinanti e dai processi di alterazione ed ossidazione. Inoltre le fonti di approvvigionamento non garantite, spesso i bacini idrici di fiumi e laghi inquinati, possono favorire la contaminazione del caviale con metalli pesanti nocivi per la salute. Gran parte del caviale illegale proviene da canali sconosciuti che trasportano quantitativi modesti ma di grande valore economico da un lato all’altro dell’Europa. L’ “Operazione Beluga” è finalizzata alla corretta informazione dei consumatori e alla battaglia contro le frodi alimentari. Infatti durante i controlli sono state applicate anche le normative sull’etichettatura dei prodotti alimentari e sulla frode in commercio.

"Il WWFè impegnato da anni nel monitoraggio e nella denuncia del commercio illegale delle uova di storione - sottolinea Massimiliani Rocco, Responsabile dell'Ufficio Traffic del WWF - Alla base del rischio estinzione per 23 delle 27 specie di storioni c'è l’uso sostenibile della risorsa. La decisione di inserire questa specie nell’Appendice II della CITES è dovuta anche all’allarme lanciato dal WWF sulla base delle statistiche che vedevano alcune specie di storione a rischio serio di estinzione. Tra il 1996 e il 2002 le importazioni di caviale nell'UE sono state di 572 tonnellate, l'Italia importa soprattutto da Iran, Romania e Russia. Per mettere un freno al commercio illegale è necessario anche creare un'alternativa come l'acquacoltura: in Italia siamo tra i primi produttori di caviale da allevanmento".

I campioni di caviale sequestrato saranno sottoposti ad analisi genetiche e chimico-fisiche dall’Unità di Repertazione e Indagini Scientifiche della Forestale. Le indagini genetiche permetteranno di accertare, mediante tipizzazione del DNA mitocondriale delle uova non fecondate dello storione, il caviale e la sua effettiva origine, compresa la verifica della natura selvatica o allevata in cattività (acquacoltura) degli esemplari da cui lo stesso è stato prelevato. Sarà possibile così accertare la corrispondenza qualitativa e quantitativa tra le quote di abbattimento autorizzate dal Segretariato generale CITES di Ginevra ai vari Paesi di origine, ma anche ricostruire la esatta provenienza del caviale venduto in Italia. Dal versante delle indagini chimico-fisiche potranno essere tratte informazioni preziose nella ricostruzione dei flussi del commercio illegale di caviale.




Il dossier "I Controlli CITES del Corpo Forestale dello Stato" sul commercio del caviale" (pdf) >>

Lo storione tra le specie minacciate in Italia, la scheda dal Libro Rosso WWF >>





[Modificato da Shizuku. 02/01/2008 13:45]
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