Avvelenati tre orsi nel parco d'Abruzzo

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Shizuku.
00mercoledì 3 ottobre 2007 13:12

PESCASSEROLI (L'AQUILA) - Strage di orsi al Parco Nazionale d'Abruzzo. L'orso 'Bernardo', famoso da anni per le sue 'visite' notturne nei pollai dei centri abitati del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), la sua compagna ed un terzo esemplare sono stati trovati morti a distanza di meno di 24 ore nel territorio montano di Gioia dei Marsi (L'Aquila). Sempre piu' probabile l'ipotesi dell'avvelenamento portata avanti dagli investigatori del Corpo forestale dello Stato. L'ente Parco ha aperto un'inchiesta sull'accaduto "in quanto non si escludono cause di natura dolosa". Il ritrovamento e' stato fatto dal personale che seguiva l'orso Bernardo attraverso il radiocollare satellitare che aveva smesso di trasmettere il segnale: in seguito a successive perlustrazioni attuate dal personale del Servizio di Sorveglianza, del Cta del Corpo Forestale dello Stato e la collaborazione dei ricercatori del Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Universita' 'La Sapienza' di Roma, nella stessa zona, e' stata ritrovata un'altra carcassa di un'orsa adulta. "E' una grave perdita - ha detto il direttore del Parco, Aldo Di Benedetto - in quanto incide sul potenziale riproduttivo della popolazione dei plantigradi gia' numericamente esigua; per di piu' viene a mancare l'orso 'Bernardo' che, negli ultimi anni, tanto ha fatto parlare di sé per gli incontri ravvicinati nei centri abitati e che ha battezzato una delle tante associazioni costituitesi per la tutela della specie". La terza carcassa e' stata trovata in un'area boschiva tra Pescasseroli e Gioia dei Marsi, vicina a quella dove erano stati trovati gli altri due. Secondo i primi accertamenti le cause della morte del terzo orso potrebbero dipendere da bocconi avvelenati, uguali a quelli che avrebbero provocato la morte degli altri due plantigradi. Si tratterebbe di un esemplare piu' giovane rispetto agli altri due. Le ricerche sono condotte con la collaborazione dei ricercatori del Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Universita' La Sapienza e del personale dell'Ente Parco. "La stretta sequenzialita' dei ritrovamenti rafforza la tesi di un possibile avvelenamento - dichiara Livia Mattei, esperta biologa e funzionario del Corpo forestale dello Stato - anche se non e' escluso che sia stato accidentale e non necessariamente legato alla volonta' di sopprimere Bernardo, considerato in passato un orso problematico". "La vicenda pone in evidenza - conclude la Mattei - l' esistenza di sacche di profondo abbandono del territorio, terre di nessuno dove, per colpa di alcuni irresponsabili, si rischia di compromettere il prezioso patrimonio biologico della specie in via di estinzione". (ANSA)

Shizuku.
00mercoledì 3 ottobre 2007 13:12
Morissero quei bastardi che li avvelenano con la loro stessa medicina.

Non ho altro da aggiungere.
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