non si salva nessuno
Beppe Grillo sostiene che i politici parlamentari sono nostri dipendenti (dalle tasse che noi paghiamo, essi riscuotono lauti stipendi e usufruiscono di tanti privilegi come nessun altro). Che perciò una volta eletti, come minimo, dovrebbero renderci conto periodicamente del loro operato, della loro produzione. E nel caso di immoralità, pigrizia o negligenza, elementi questi nettamente estranei con il compito affidatogli, sempre noi cittadini elettori dovremmo essere in condizioni giuridiche di mandarli "fuori dalle palle", come dice lui. Cioè rimuoverli d'immediato dall'incarico, per giusta causa. Questa è senz'altro una proposta del tutto sensata e benefica, in cui non si possono riscontrare controindicazioni di alcun genere, perché ci troviamo a vivere in un paese civile e serio. O no?