Per un settore energetico più pulito

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Shizuku.
00giovedì 8 febbraio 2007 00:21
In passato il cambiamento climatico del pianeta era legato a cause naturali. I cambiamenti climatici dei quali siamo oggi testimoni e quelli che si verificheranno nel prossimo futuro, invece, sono prevalentemente causati dall'uomo che, bruciando combustibili fossili in tutte le sue attività, rilascia in atmosfera quantità di anidride carbonica (CO2) tali da incrementare pericolosamente l'effetto serra. Il calore che rimane intrappolato nell'atmosfera provoca un riscaldamento globale: le temperature del pianeta stanno aumentando, gli impatti dei cambiamenti climatici si sentono in tutto il mondo e mettono a rischio il nostro futuro.

Per questo il protocollo di Kyoto obbliga gli Stati aderenti a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti. Le grandi compagnie elettriche mondiali sono le maggiori responsabili, in quanto produttrici di ben il 37% delle emissioni di anidride carbonica, principale gas responsabile dell'effetto serra. Eppure oggi nessuna di esse sta cambiando modo di pensare e di "produrre" energia, per far fronte sia alla grave minaccia dei cambiamenti climatici sia alla diminuzione del petrolio estraibile. Il WWF, attraverso la campagna internazionale Power Switch, chiede alle aziende di contribuire a risolvere il problema dei cambiamenti climatici comprendendo l'assoluta necessità di passare dai combustibili fossili alle fonti di energia rinnovabile e pulita. E' un'occasione irripetibile anche per lo sviluppo della ricerca, l'innovazione e la competitività.

Il clima dell'Europa sta cambiando con ripercussioni dannose sulle persone e sulla natura: sempre più frequentemente assistiamo a fenomeni estremi come siccità, inondazioni e tempeste.

La causa principale di tali pericolosi cambiamenti sono le emissioni di anidride carbonica (CO2).

E' necessario, quindi, prendere concrete contromisure. Il mondo sta facendo un primo, importante passo in avanti con il Protocollo di Kyoto, che prevede, per l'Europa, una riduzione dell'8% delle emissioni dei gas serra.

Per raggiungere tale obiettivo, i Paesi dell'Unione Europea dovranno imporre alle industrie più inquinanti (es. le compagnie elettriche) concreti tagli alle emissioni di CO2.

I prossimi mesi saranno decisivi: anche l'Italia sarà chiamata a presentare un piano di "scambio delle emissioni" -in pratica, un modo per far pagare le industrie inquinanti e premiare quelle virtuose- che garantisca il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto.

Firma anche tu la petizione e chiedi al prossimo governo di presentare all'Unione Europea un efficace piano di riduzione delle emissioni di CO2 che guidi le aziende energetiche e le industrie verso un futuro più “pulito” >>

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