Pibiri morto per ferita alla testa

Al Celio aperta la camera ardente
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Una profonda ferita alla testa: questo il responso dell'autopsia effettuata dai medici legali sul corpo del caporalmaggiore Alessandro Pibiri, morto nell'attentato a Nassiriya di lunedì. Intanto il feretro del soldato è appena arrivato al policlinico militare Celio dove verrà aperta la camera ardente. Ad accogliere la salma un picchetto di militari dell'Esercito schierati sull'attenti ai due lati dell'ingresso dell'ospedale.

Anche i genitori del militare morto in Iraq sono giunti al Policlinico Maggiore di Roma, dove due ali di commilitoni formano un passaggio per quanti verranno a portare il loro omaggio al caporalmaggiore della Brigata Sassari. I funerali solenni di Alessandro Pibiri verranno celebrati alle ore 12 nella Basilica di S. Paolo a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sabato invece l'estremo saluto in Sardegna, in forma privata.

Il fratello: "Orgogliosi del lavoro di Alessandro"
Nessuna speculazione politica per la morte di Alessandro Pibiri. Lo ha chiesto Mauro Pibiri, il fratello del caporalmaggiore della Brigata Sassari morto in Iraq. "Lo sappiano tutti, destra sinistra e centro, i nostri militari in Iraq si stanno facendo valere perché stanno facendo davvero qualcosa di buono - ha detto - Alla faccia di qualche politico di estrema sinistra che è venuto a dire di fronte al cadavere di mio fratello 'ho sempre detto che non si doveva andare in guerra' io rispondo, a nome di tutta la mia famiglia, che siamo orgogliosi di quanto fatto da mio fratello e da tutti i militari in Iraq". "Molte persone - ha aggiungiunto il fratelllo di Pibiri - non sanno di cosa è composto il lavoro dei militari: questi aiutano le imprese del posto a ricostruire il loro paese, e quindi a generare lavoro. I militari partiti svolgono il proprio sacrificio e dimostrano il valore che hanno le loro 'stellette', cosa che non tutti possono vantare".