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Pellicce? BASTA!!!

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2007 20:36
03/02/2007 20:32
 
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Con le nostre rivelazioni sull’allevamento e l’uccisione degli animali da pelliccia in Cina, e la diffusione del video denuncia abbiamo detto basta alle pellicce cinesi.

Ora è arrivato il momento di dire basta a tutte le pellicce.
Iniziando da chi le pellicce le vende.
Dal sito www.nonlosapevo.com si possono inviare cartoline di protesa indirizzate ai due più importanti gruppi della distruibuzione organizzata che vendono articoli con inserti in pelliccia.
Vogliamo convincerli a non farlo più.

La COOP è già stata convinta e, da quest’anno, ha detto BASTA alle pellicce,

E’ una scelta importante, ma è solo la prima.
E’ una scelta che vorremmo facessero sempre più negozi.

Per questo ci stiamo impegnando a diffondere lo standard LAV “Nati senza pelliccia”,
il primo che garantisce la totale assenza di pellicce in tutti gli articoli in vendita,

Con il tuo aiuto possiamo riuscirci.


Collegati sul sito www.nonlosapevo.com e invia le cartoline on line.

Più cartoline arriveranno, più il nostro BASTA sarà ascoltato.

Un mondo senza pellicce è possibile.
Basta dire basta


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03/02/2007 20:35
 
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Emergenza Cina

Un'investigazione, condotta da Swiss Animal Protection e EAST International, ha portato alla luce orrori inimmaginabili all’interno degli allevamenti di animali da pelliccia in Cina: animali rinchiusi in anguste gabbie di rete metallica, completamente spoglie e senza riparo. Una prigionia che provoca gravi effetti sul loro comportamento: stereotipie, passività, automutilazione, problemi di riproduzione, fino all'infanticidio.

Al momento dell’uccisione gli animali, portati nei mercati all’ingrosso dove le grandi compagnie vanno ad acquistare le pelli, vengono storditi con ripetuti colpi alla testa, inferti con un bastone, con una barra metallica, oppure prendendo gli animali dalle zampe posteriori e sbattendoli a terra con violenza. Gli animali lottano, hanno convulsioni, infine giacciono tremanti a terra: molti rimangono vivi.

Poi arriva l’accetta, ma non per finirli, per mutilare la zampe. La scuoiatura avviene quando molti sono ancora coscienti; anche alla fine respirano ancora e il cuore continua a battere, i movimenti del corpo e degli occhi sono evidenti per altri 5/10 minuti.

Tutto questo è documentato da foto, filmati e rapporti.
Puoi vedere con i tuoi occhi se te la senti: www.nonlosapevo.com Si tratta di una breve riduzione per non turbarti troppo.

Dagli allevamenti cinesi provengono la maggior parte degli inserti che vedi nei parka, nei guanti, negli stivali e perfino nei peluche che affollano le vetrine. Articoli a basso costo e ad alto tasso di crudeltà.




La campagna LAV
La LAV, a fianco delle associazioni SAP e EAST INTERNATIONAL, sta sviluppando una forte campagna di sensibilizzazione ed informazione dell’opinione pubblica su quanto sta accadendo in Cina, grazie alla complicità del mercato della moda.

Chiediamo al Governo Italiano di approvare al più presto un bando nazionale che vieti l’importazione e la commercializzazione di pelli e pellicce provenienti dalla Cina.
Puoi aiutarci firmando la petizione e informando tutti i tuoi amici su quello che succede ogni giorno in Cina: scarica e diffondi il video denuncia, o invita i tuo amici a visitare il sito www.nonlosapevo.com .



03/02/2007 20:36
 
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A chi giova tanto orrore?


Molti paesi hanno abolito l’allevamento degli animali da pelliccia.

In l’Italia, in seguito alle campagne di pressione condotte in questi anni dalla LAV, sono state introdotte norme che rendono questi allevamenti antieconomici, determinandone la progressiva scomparsa.

Il settore dopo anni di crisi, ha cercato nuove soluzioni con cui far proliferare il mercato delle pellicce, decentrando gli allevamenti in Paesi come la Cina, dove le norme restrittive possono essere eluse; in più risparmiano sulla mano d'opera.
Facile capire il punto di vista dell'industria della moda. Meno regole, meno costi, più profitti.

Così in pochi anni la Cina, grazie proprio alla totale mancanza di norme a tutela degli animali, è diventato il paese privilegiato dalle case di moda europee: garantisce grandi quantità di pellicce a costi bassi.

Ogni anno la Cina “produce” 1.5 milioni di pelli di volpi, altrettante di procioni incalcolabili quelle di cani e gatti.
Per i visoni, siamo all’11% della produzione mondiale.

Il giro d’affari generato dall’uccisione di questi animali è altissimo: con un valore commerciale di 2 miliardi di dollari statunitensi, la Cina è diventato il maggior produttore ed esportatore di capi di abbigliamento in pelliccia al mondo.

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